PIANO
DI SVILUPPO AGRICOLO APPROVATO DA ESPERTI
Gli esperti di tutto il mondo hanno aderito
al progetto per lo sviluppo agricolo sostenibile per ridurre
fame e povertà e migliorare la protezione ambientale
nei paesi in via di sviluppo. Con il documento “Beijing
Consensus on the future of global agriculture and rural areas”
pubblicato dalla FAO, gli esperti hanno invitato i governi
a dare la priorità a ricerca, formazione ed educazione
e a riconoscere il ruolo vitale dell’agricoltura e delle
comunità rurali nello sviluppo nazionale.
In relazione al tema affrontato, la FAO sottolinea
il ruolo cruciale della Global Donor Platform for Rural Development
e del German Federal Ministry for Economic Cooperation and
Development. Il Global Donor Platform for Rural Development
riunisce le organizzazioni di finanziatori e ha lo scopo di
stimolare attività a sostegno dello sviluppo della
comunità. L’obiettivo di questa iniziativa è
ridurre la povertà e sostenere la crescita economica
nei paesi in via di sviluppo attraverso una migliore cooperazione
tra i donatori e l’armonizzazione degli approcci e delle
procedure.
Burkina Faso, Cambogia, Nicaragua e Tanzania
sono stati selezionati come paesi pilota per valutare i metodi
e le condizioni per la promozione di un programma e di una
struttura di supporto a livello nazionale. Sono state effettuate
stime e sono state preparate proposte dettagliate per sostenere
il processo di armonizzazione. Infine, il Global Donor Platform
for Rural Development auspica lo sviluppo di procedure comuni
per le attività di donazione anche a livello nazionale.
Maggiori
informazioni sul documento di consenso e sul Global Donor
Platform for Rural Development sono disponibili all’indirizzo:
http://www.fao.org
LA POLITICA
AUSTRALIANA SUI PRODOTTI GM PENALIZZA GLI AGRICOLTORI
I coltivatori australiani sono fortemente
penalizzati dall’attuale regolamentazione sulla colza
transgenica. È quanto si sostiene nell’articolo
“Transgenic crops: welfare implications for Australia”
pubblicato su Australian Commodities.
Secondo uno studio condotto dall’Australian
Bureau of Agricultural and Resource Economics (ABARE) la mancata
commercializzazione di sementi transgeniche potrebbe causare
perdite per circa 3 miliardi di dollari entro il 2015. L’ABARE
sottolinea che l’Australia dovrà far fronte ad
un volume crescente di chicchi e semi oleosi transgenici provenienti
da Asia e Sudamerica, dove vengono coltivate nuove colture
transgeniche. Ciò comporterà una minore redditività
e minori quote di mercato per le colture tradizionali, più
costose da produrre rispetto alla varietà transgenica.
Sebbene l’Australia abbia approvato
la coltivazione ad uso commerciale della colza transgenica,
gli organi legislativi statali e territoriali hanno stabilito
delle moratorie che ne vietano la coltivazione.
Il rapporto ABARE è disponibile all’indirizzo:
http://www.abareconomics.com.
VIETNAM: SUPPORTO
PER LO SVILUPPO TECNOLOGICO
Il governo vietnamita ha deciso di investire
maggiori risorse nello sviluppo di tecnologie informatiche,
biotecnologie e scienze ingegneristiche. Il Ministro della
Scienza e della Tecnologia offre ai ricercatori opportunità
di formazione in tema di risorse umane e mira alla creazione
di condizioni favorevoli per agevolare le ricerche volte a
migliorare la produzione agricola e a generare nuovi posti
di lavoro. Sono già stati attivati diversi laboratori
di ricerca per le biotecnologie.
Per sostenere questi sforzi, il governo ha
investito nella promozione del commercio di prodotti scientifici
e tecnologici. Le applicazioni tecnologiche sviluppate hanno
permesso di creare numerosi prodotti in grado di migliorare
il settore sanitario, incrementare la produttività
delle colture e degli animali da allevamento e fornire nuove
opportunità di lavoro.
Maggiori
informazioni sugli sviluppi delle biotecnologie in Vietnam
sono disponibili contattando Le Hien di Biotech Vietnam all’indirizzo:
hienbiotech@pmail.vnn.vn.
SINGAPORE: NUOVI
INVESTIMENTI NELLE BIOTECNOLOGIE
Dovendo affrontare la dura competizione dei
paesi confinanti, Singapore ha portato gli investimenti per
le biotecnologie a 12 milioni di dollari. Ai 5 milioni di
dollari stanziati tra il 2001 e il 2005, sono stati aggiunti
circa 7 milioni di dollari per la ricerca biotecnologica dei
prossimi cinque anni. Il governo di Singapore ha costruito
parchi di ricerca per un investimento complessivo di 300 milioni
di dollari, che ospitano sette centri di ricerca, compresi
l’Institute of Bioengineering and Nanotechnology e il
Genome Institute of Singapore.
Il Primo Ministro Tony Tan ha dichiarato che
“occorrono nuove riforme per trasformare Singapore in
un’impresa economica innovativa, basata sulle conoscenze
e sulla ricerca, per competere a livello di conoscenze e talento,
oltre che in efficienza e costi”.
L’articolo
completo è disponibile all’indirizzo:
http://www.iht.com/articles/2005/09/19/bloomberg/sxsing.php.
ESAMINATA
LA QUESTIONE SUL MAIS MESSICANO TRANSGENICO
Dal
2000, sono stati intrapresi in Messico diversi studi per scoprire
tracce di transgeni nelle locali colture di mais. In “Transgenes
In Mexican Maize: Desirability or inevitability” Peter
H. Raven del Missouri Botanical Garden analizza questi studi
e offre la sua opinione a riguardo. Il suo saggio è
stato pubblicato nell’edizione online di Proceedings
of the National Academy of Sciences.
Raven
ritiene importante monitorare la presenza e la frequenza dei
transgeni, ma si domanda quale conseguenza sociale potrebbero
avere gli esiti di questi studi sia nelle regioni coinvolte
che nel resto del mondo. L’autore commenta i risultati
degli studi decennali effettuati sugli organismi geneticamente
modificati (GMO), che non hanno finora dimostrato di essere
nocivi per la salute dell’uomo o dell’ambiente.
Raven
afferma inoltre che “i principi della genetica certamente
non indicano che i transgeni danneggiano il germoplasma delle
popolazioni di mais in cui si inseriscono” e conclude
affermando che l’introduzione di transgeni non rappresenta
un pericolo per le coltivazioni di mais in Messico o per la
popolazione messicana in generale.
Raven
critica anche la mancanza di informazioni agronomiche sugli
OGM tra i coltivatori, che non sono al corrente dei potenziali
vantaggi che potrebbero derivare dalla coltivazione di sementi
biotech “allo scopo di aumentare la produzione alimentare”.
L’abstract
dell’articolo è disponibile all’indirizzo:
http://www.pnas.org/cgi/content/extract/102/37/13003.
STUDIO SUL FRUMENTO
PER LA PRODUZIONE DI PANE E PASTA MIGLIORATI
Le
caratteristiche del frumento duro a ciclo primaverile, utilizzato
per produrre pane e pasta, determinano la qualità di
questi due prodotti. Le caratteristiche del frumento duro
dipendono dalle modalità di estrazione della farina
o dalla macinazione del prodotto, dalla concentrazione, dalla
composizione delle proteine della farina e dalle proprietà
di trattamento della pasta. Tali qualità possono variare
in base all’irrigazione e alla fertilizzazione azotata
della coltivazione. Ad esempio, l’irrigazione o le procedure
per aumentare le rese, possono effettivamente ridurre il contenuto
di proteine del frumento.
La
ricerca di un equilibrio tra alte rese ed elevate concentrazioni
di proteine, ha portato Mary J. Guttieri e i colleghi dell’University
of Idaho and Extension Center a realizzare uno studio su “Managing
Irrigation and Nitrogen Fertility of Hard Spring Wheats for
Optimum Bread and Noodle Quality”. I risultati dello
studio sono stati pubblicati su Crop Breeding.
I
ricercatori hanno coltivato la varietà di frumento
“Westbred 936” (hard red cultivar), “Idaho
377” e “Lolo” (hard white cultivars) e il
“IDO523” (hard white breeding), variandone il
livello di concime azotato e delle irrigazioni e hanno quindi
valutato la qualità del pane che ne è stato
prodotto, il colore alcalino della pasta e le proprietà
dell’impasto della farina di frumento. I ricercatori
hanno scoperto che la temperatura della pasta è sensibile
all’irrigazione e che una minor irrigazione potrebbe
aumentare la concentrazione di proteine anche con minori applicazioni
di fertilizzante.
L’abstract
dell’articolo è disponibile all’indirizzo:
http://crop.scijournals.org/cgi/content/abstract/45/5/2049
Per gli abbonati a Crop Science l’articolo completo
è disponibile all’indirizzo:
http://crop.scijournals.org/cgi/content/full/45/5/2049
TEST SULLA CANNA
DA ZUCCHERO RESISTENTE AI VIRUS
La
canna da zucchero è una coltura importante dal punto
di vista agronomico, spesso esposta a numerosi agenti patogeni.
Le cellule di canna da zucchero contengono un elevato numero
di cromosomi che ostacolano i metodi di selezione tradizionali;
queste tecniche richiedono infatti la coltivazione di migliaia
di ibridi e test della durata di otto/dieci anni per produrre
una varietà da introdurre sul mercato.
La
trasformazione genetica della canna da zucchero è una
delle poche tecniche disponibili per aumentare le rese e conferire
alle colture la resistenza alle malattie. R.A. Gilbert e i
colleghi dell’Università della Florida hanno
condotto una ricerca su “Agronomic Evaluation of Surgarcane
Lines Transformed for Resistance to Sugarcane mosaic virus
Strain E.”, pubblicata su Crop Science.
Il
virus del mosaico della canna da zucchero (SCMV) è
un agente patogeno letale per questa coltura. Nello studio,
i ricercatori hanno modificato 386 piante con una forma non-trascritta
del gene della coat protein del SMCV nelle varietà
CP 84-1198 e CP 80-1827. Le sperimentazioni in campo effettuate
su più linee transgeniche, hanno mostrato che i derivati
transgenici del CP 84-1198 producono quantità maggiori
di zucchero di canna per ettaro (TSH) e sono meno esposti
al virus del mosaico rispetto a quelle derivate dal CP 80-1827.
Tuttavia, permangono alcune differenze tra le colture testate
e i ricercatori ritengono opportuno effettuare altri test
sulla canna da zucchero transgenica per assicurarsi che tutte
le piante esprimano uniformemente il tratto.
L’abstract
dell’articolo è disponibile all’indirizzo:
http://crop.scijournals.org/cgi/content/abstract/45/5/2060
Per gli abbonati di Crop Science l’articolo completo
è disponibile all’indirizzo:
http://crop.scijournals.org/cgi/content/full/45/5/2060
FUNGHI CONFERISCONO
LA TOLLERANZA AL SALE NELLE PIANTE
Nel
deserto dell’Indian Thar cresce e si sviluppa il Piriformospora
indica, un fungo che colpisce le radici e che secondo recenti
studi sarebbe in grado di stimolare la crescita delle piante.
Il Piriformospora indica colpisce riso, frumento e orzo e
le ricerche hanno dimostrato che “il fungo endofita
Piriformospora indica conferisce all’orzo tolleranza
al sale, resistenza alle malattie e maggiore rendimento”.
Frank Waller e i colleghi dell’Università di
Giessen, Germania, hanno pubblicato i risultati della loro
ricerca su Proceedings of the Natural Academy of Sciences.
Utilizzando
campioni di orzo, i ricercatori hanno atteso che il P. indica
colonizzasse le radici, quindi hanno esposto le piante a condizioni
di salinità e a diverse patologie. Hanno cosi scoperto
che il P. indica colonizza le cellule della radice, che acquistano
maggiori capacità antiossidanti e la colonizzazione
produce una resistenza sistemica alle malattie, proteggendo
le foglie di orzo da altre infezioni fungose e aumentando
di conseguenza le rese.
L’abstract
dell’ articolo è disponibile all’indirizzo:
http://www.pnas.org/cgi/content/abstract/102/38/13386.
SIMPOSIO
EUROPEO SULLE BIOTECNOLOGIE
Si
è tenuto dal 13 al 15 novembre 2005 presso il Radisson
SAS Scandinavia Hotel di Copenhagen, Danimarca, il sesto Simposio
europeo sulle biotecnologie. Da segnalare la sessione su “Doing
the Deal”, in cui gli esperti del biobusiness europeo
hanno condiviso le loro conoscenze sui fattori determinanti
per il successo di imprese e collaborazioni.
Ulteriori
informazioni sono disponibili all’indirizzo:
http://www.bioconferences.com.
BIOTHAILAND
2005
Si
è svolto dal 2 al 5 novembre 2005 al Queen Sirikit
National Convention Center di Bankok, Thailandia, Biothailand
2005. Nel corso della settimana si sono svolte dieci conferenze,
tra cui l’International Conference on BioNanotechnology
e la Conference on Biosafety of Genetically Modified Organisms.
Altri eventi hanno trattato la bioeducazione e approfondimenti
per promuovere la collaborazione.
Maggiori
informazioni su BioThailand sono disponibili all’indirizzo:
http://biothailand2005.biotec.or.th.
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