ISAAA
Press Release
November 6, 2003 Colture GM a livello globale nel 2002 Ampliamento della superficie destinata alle colture GM
La spesa globale per R&S nel settore pubblico e privato è pari a 4,4 miliardi di dollari, il 95% dei quali relativi ai paesi industrializzati, con gli Stati Uniti al primo posto. Tra i paesi in via di sviluppo, la Cina è il principale investitore nelle attività di R&S relative alle biotecnologie in agricoltura, seguita dall’India.
Colture GM e industria delle sementi commerciali
Studio: Mais Bt Lo studio sul mais Bt prevede:
L’obiettivo principale è quello di presentare una serie di dati consolidati in grado di promuovere una discussione consapevole sui vantaggi e i rischi potenziali che il mais Bt pone alla società globale. Gli argomenti presentati sono:
La coltura del mais Circa 75 paesi nel mondo industrializzato e in via di sviluppo coltivano almeno 100.000 ettari di mais ciascuno. La superficie totale di 140 milioni di ettari produce 600 milioni di tonnellate di mais in grani all’anno, valutati 65 miliardi di dollari sulla base del prezzo internazionale di 108 dollari per tonnellata del 2003. I paesi in via di sviluppo coltivano i due terzi della superficie globale destinata al mais, mentre il restante terzo è coltivato dai paesi industrializzati. I primi cinque produttori di mais sono gli Stati Uniti con 229 milioni di tonnellate, la Cina con 124 milioni di tonnellate, il Brasile con 35,5 milioni di tonnellate, il Messico con 19 milioni di tonnellate e la Francia con 16 milioni di tonnellate. Otto dei 25 principali produttori mondiali di mais sono paesi industrializzati e 17 sono paesi in via di sviluppo. Nove di questi si trovano in Africa, 5 in Asia e 3 in America Latina. Ci sono circa 200 milioni di coltivatori di mais in tutto il mondo, il 98% dei quali operano nei paesi in via di sviluppo; il 75% dei coltivatori di mais sono in Asia (105 milioni solo in Cina), dal 15 al 20% in Africa e il 5% in America Latina. I due terzi delle sementi di mais vendute nel mondo sono ibride e solo il 20% sono prodotte dagli agricoltori. Le sementi ibride rappresentano infatti la tipologia predominante in molti dei principali paesi in via di sviluppo, che sono dotati di un sistema di distribuzione per fornire il mais Bt agli agricoltori; ad esempio, l’84% dei 105 milioni di coltivatori di mais cinesi acquistano sementi ibride e l’81% di tutte le sementi di mais utilizzate in Africa orientale e meridionale sono ibride.
Parassiti del mais e costo dei danni alle colture I parassiti lepidotteri, in particolare la famiglia delle piralidi, rappresentano un ostacolo importante all’aumento della produttività e presentano una rilevanza economica nella maggior parte dei paesi coltivatori di mais in tutto il mondo. Poco meno della metà (46%) della superficie coltivata a mais nei 25 principali paesi produttori presenta livelli d’infestazione da lepidotteri da medi (infestazione del 40% delle superfici nelle regioni temperate) a elevati (infestazione del 60% delle superfici nelle regioni tropicali e suBtropicali). La diabrotica, che infesta 20 milioni di ettari nelle Americhe richiede più insetticida di qualsiasi altro parassita presente negli Stati Uniti, e comporta un costo annuo per il paese pari a 1 miliardo di dollari legato alla perdita dei raccolti e alle misure di controllo da attuare. La perdita globale dovuta ai parassiti è pari al 9%, ovvero a 52 milioni di tonnellate di mais, per un valore annuo di 5,7 miliardi di dollari e un consumo d’insetticida per un valore pari a 550 milioni di dollari. I lepidotteri, controllabili con l’uso del gene cry1Ab, causano una perdita stimata del 4,5%, pari alla metà delle perdite totali provocate dai parassiti del mais.
Potenziali vantaggi del mais Bt a livello globale Il mais Bt si è dimostrato un prodotto sicuro ed efficace. Ha superato i rigorosi controlli in termini di sicurezza per l’alimentazione umana ed animale ed offre un controllo ecologico ed efficace dei parassiti bersaglio, con una resistenza, sui 43 milioni di ettari nei quali è stato utilizzato, che permane anche dopo sette anni. Si tratta del primo prodotto di mais Bt commercializzato su larga scala con strategie di gestione della resistenza agli insetti attuate in maniera proattiva e scientifica, comprendenti zone di rifugio (superfici coltivate a mais non Bt) associate a tecnologia ad alto dosaggio. L’impiego globale del gene cry1Ab nel mais Bt ha la potenzialità di aumentare la produzione di mais fino a 35 milioni di tonnellate, pari a un valore di 3,7 miliardi di dollari all’anno; l’aumento stimato della resa dovuto al mais Bt è pari al 5% nelle regioni temperate e al 10% nelle regioni tropicali, dove generazioni più numerose e sovrapposte di parassiti determinano infestazioni e perdite maggiori. Da un punto di vista globale, la potenzialità del mais Bt nel medio-breve periodo è notevole, per varie ragioni:
Gli agricoltori riconoscono un alto valore al mais Bt, in quanto si tratta di una tecnologia conveniente ed economicamente vantaggiosa che consente la gestione del rischio in un ambiente incerto e offre una garanzia contro le devastanti perdite dei raccolti negli anni in cui l’infestazione dei parassiti è particolarmente intensa. Ad esempio, il risparmio derivante dall’impiego del mais Bt nel controllo della diabrotica negli Stati Uniti, dove questo parassita infesta 13 milioni di ettari, sono valutati in proiezione in 460 milioni di dollari all’anno, dei quali due terzi andrebbero agli agricoltori e un terzo a coloro che hanno sviluppato la tecnologia. Il guadagno dei produttori, stimabile in circa 289 milioni di dollari sarebbe associato a un aumento della resa, a un calo dei costi di produzione e a una riduzione significativa (2.300 tonnellate o più) della quantità d’insetticidi impiegati, un quantitativo attualmente superiore rispetto a quelli utilizzati per combattere qualsiasi altro parassita presente negli Stati Uniti. L’impiego globale della tecnologia Bt o dei nuovi geni per il controllo dei principali lepidotteri parassiti del mais e diabrotica può sostituire dal 40 al 50% delle attuali 10.700 tonnellate d’insetticida applicate al mais a livello globale, per un valore di circa 550 milioni di dollari all’anno, con notevoli implicazioni per l’ambiente.
Sfide e opportunità Il potenziale aumento della resa, fino a 35 milioni di tonnellate, reso possibile dalla prima generazione del mais Bt (cry1Ab) e gli ulteriori vantaggi attesi dalla seconda generazione di mais Bt e dalle nuove tecnologie genetiche costituiscono una sfida e l’opportunità di contribuire alla sicurezza degli alimenti destinati all’uomo e agli animali nel 2020, quando per la prima volta la domanda di mais supererà la domanda di frumento e riso. La sfida è produrre 266 milioni di tonnellate in più a livello globale per soddisfare una domanda senza precedenti, pari a circa 850 milioni di tonnellate di mais, prevista per il 2020, alimentata da una crescente domanda di carne da parte di una società più benestante. Il potenziale aumento di 35 milioni di tonnellate dovuto al mais Bt corrisponde al 15% circa dei 266 milioni di tonnellate in più di fabbisogno previsto per il 2020. Di questi 266 milioni di tonnellate in più di fabbisogno a livello globale previsto per il 2020, l’80%, pari a 213 milioni di tonnellate, sarà richiesto dai paesi in via di sviluppo, per i quali la sfida è riuscire a ottimizzare la produzione nazionale per soddisfare la maggior parte del fabbisogno aggiuntivo, in quando si prevede che le importazioni continueranno a fornire solo il 10% circa. Secondo le stime, il mais Bt presenta la potenzialità tecnologica di estendersi a 40-45 milioni di ettari nel medio-breve periodo, contro i 10 milioni di ettari che copre oggi. Questo dovrebbe essere un incentivo per i principali paesi in via di sviluppo consumatori di mais, quali la Cina e il Brasile, ad approvare e adottare il mais Bt alla luce dei notevoli e numerosi vantaggi che offre, compreso un minore rischio associato alla sicurezza dei prodotti per l’alimentazione umana e animale. I principali vincoli riguardano la mancanza di una capacità normativa in molti paesi in via di sviluppo, ma gli aspetti legati all’accettazione e al commercio rivestono pari importanza, soprattutto alla luce dell’influenza dell’Unione europea sul mercato. È probabile che nel breve periodo il mais Bt continuerà a crescere velocemente nei mercati tradizionali di Stati Uniti, Canada, Argentina, Sudafrica, Spagna, Filippine e Honduras. Previa approvazione e accettazione normativa, l’Asia offre nuove importanti opportunità, soprattutto in Cina, India, Indonesia e Thailandia. Altri mercati importanti sono Brasile e Messico in America Latina ed Egitto, Kenya e Nigeria in Africa. L’accettazione sarà il principale fattore determinante dell’approvazione e dell’adozione nei paesi dell’Est europeo, come Romania e Ungheria, prossimi all’adesione all’Ue. In Europa occidentale, Francia, Italia e Germania hanno molto da guadagnare dalla tecnologia, ma le considerazioni politiche legate all’accettazione ne hanno sempre determinato il rifiuto, eccetto in Spagna, dove il mais Bt ha avuto grande successo e nel 2003 occupa il 10% della superficie nazionale coltivata a mais, un’estensione raddoppiata rispetto al 5% nel 2002. Il mais Bt è frutto di una tecnologia dalla sicurezza ed efficacia comprovate. Negli ambienti temperati, soprattutto in Cina, è potenzialmente in grado di espandersi su 25 milioni di ettari attraverso i sistemi ibridi. Negli ambienti tropicali, dove le colture di mais Bt sono potenzialmente in grado di espandersi 18 milioni di ettari attraverso i sistemi ibridi, l’opportunità migliore è costituita dal Brasile. Il mais Bt offre ai principali paesi in via di sviluppo che lo coltivano un’opportunità unica e un incentivo ad approvarlo e ad adottarlo, nonché ad approfittare dei numerosi e notevoli vantaggi che offre in termini di maggiore sicurezza e riduzione del costo di prodotti per l’alimentazione umana e animale. Grazie al mais Bt i paesi in via di sviluppo possono accedere a prodotti per l’alimentazione umana e animale più sicuri e a prezzi più accessibili, tutti elementi che possono contribuire a ridurre il problema della fame e della malnutrizione nel mondo, che mietono ogni giorno 24.000 vittime in Asia, Africa e America Latina. Clive James, ISAAA, 15 ottobre 2003 ISAAA
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